martedì 27 marzo 2012


Un altro generale importantissimo fu Johannes Friedrich Leopold von Seeckt che fu pure capo di stato maggiore



il barone rosso
                                                                                                                                                                                                                                                      Sua alteza imperiale Guglielmo II                   

                                                                           
bandiera prussiana
 Alfred von Schlieffen
Otto von Bismarck




Pickelhaube
La Prussia é nata il 1230 e diede fine di esistere il 1947 per la spartizionedopo la fine della seconda guerra mondiale i Prussiani hanno combattuto non solo la seconda guerra mondiale, ma anche la guerra franco-prussiana e la prima guerra mondiale.La guerra franco-prussiana mentre la Prussia conseguiva un successo completo nella guerra contro l'Austria, la Francia decideva di non farsi coinvolgere nel conflitto, sebbene circolasse negli ambienti politici l'idea di un intervento "immediato"Al termine della guerra, Bismarck si affrettò ad allargare il proprio controllo su quasi tutto il nord della Germania. Dopo la vittoria risolutiva di Sadowa, i territori di Schleswig, Holstein, Hannover, Assia-Kassel, Nassau e la città di Francoforte sul Meno finirono in mano prussiana. Berlino si apprestava a garantirsi il dominio di fatto di Sassonia, Assia-Darmstadt, Meclemburgo, dei ducati della Turingia e delle città libere di Amburgo, Lubecca e Brema, attraverso la loro riunione sotto l'influenza prussiana nella Confederazione Germanica del Nord.La "guerra delle sette settimane" sconvolse l'equilibrio europeo che era seguito alle guerre napoleoniche e che era stato stabilito nel congresso di Vienna del 1815, sancendo la dissoluzione della Confederazione germanica sotto l'egemonia austriaca. Dopo il 1866 Francia e Prussia furono più volte sul punto di scatenare un conflitto e in un primo momento solo la volontà da parte di Bismarck di far crescere il sentimento nazionale tedesco e la necessità di Napoleone III di portare a termine le vitali riforme dell'esercito poterono impedirne la deflagrazione.La Francia del Secondo impero aspirava ad occupare una posizione di massimo prestigio e potere in Europa. Nel 1870 a Parigi si era appena completata una vasta opera di ristrutturazione e modernizzazione urbanistica iniziata nel 1852 dal prefetto Georges Eugène Haussmann. La capitale francese, con una popolazione di due milioni di abitanti, rivaleggiava con Londra in termini di grandezza e influenza.L'esercito aveva ottenuto una brillante vittoria tra il 1854 e il 1856 in Crimea, mentre in Italia il ricordo dell'intervento francese a sostegno del Regno Sardo-Piemontese e la netta vittoria degli italo-francesi ottenuta anche grazie alle ottime azioni dell'esercito d'oltralpe nella Seconda guerra d'indipendenza aveva lasciato un'impressione indelebile sulla potenza dell'apparato militare bonapartista.La posizione francese in Europa era però messa in pericolo dall'emergere di uno Stato germanico guidato dalla Prussia; vi erano inoltre difficoltà interne dovute al fatto che Napoleone III aveva perso molto del suo prestigio in patria. Egli aveva sovvertito la Seconda repubblica francese il 2 dicembre 1851 attraverso un colpo di Stato e instaurato con la forza il Secondo impero, emanando l'anno successivo una costituzione (ispirata a quella dell'illustre zio e conosciuta come costituzione napoleonica dell'anno VIII) che gli conferì un potere assoluto. In quegli stessi anni il nuovo imperatore dovette affrontare le pressioni dei capi repubblicani che chiedevano l'attuazione di riforme democratiche (in un tempo successivo e più prossimo al conflitto, praticherà concessioni al parlamento in materia di partecipazione all'attività di governo) e alla costante minaccia di una rivoluzione.Da una parte c'era Secondo Impero francese (fino al 4 settembre 1870)e dopo Terza Repubblica francese (dal 4 settembre 1870)e dall'altra parte c'era il Regno di Prussia la Confederazione Tedesca del Nord il Regno di Baviera Baden e il Regno di Württemberg i generali più importanti prussiani sono  Helmuth Karl Bernhard von Moltke,Guglielmo I l'imperatore della prussia e otto von bismarck.Quelli francesi sono napoleone III, François Achille Bazaine, Louis-Jules Trochu, Patrice de Mac-Mahon, e Léon Gambetta.Gli uomini francesi sono 492.585 soldati e 417.366 uomini della Garde nationale mobile che era come milizia a restare nelle città a difenderle.Invece quelli prussianierano 300.000 soldati e 900.000 tra riservisti e Landwehr(Landwehr è la milizia).Le perdite prussiane sono stati 44.781 morti 89.732 feriti.Quelli francesi 138.871 morti 143.000 feriti 474.414 prigionieri la vittoria naturalmente è stata quella prussiana.La Prussia (in tedesco Preußen; in latino Borussia, Prussia oppure Prutenia; in polacco Prusy)è stata una regione storica, uno Stato europeo ed a partire dal 1871 parte della Germania.Già Erodoto sembra che fosse a conoscenza dell'esistenza dei popoli baltici orientali. Cesare forse cita gli Arudi o Carudi di Pomerania (Harudes o Charudes; in De bello Gallico b.i. 31.57.51), che secondo altri abitavano lo Jütland.

Questa ipotesi sarebbe confermata dagli Annales Fuldensis, A. 852, nei quali si sostiene che transitando attraverso «... Harudos, Quabos et Hosingos» si arriva in Turingia. Nel 98 d.C. Tacito cita le Aestii gentes, ma non si sa se si riferisse a tutti i baltici o solo ai Pruzzi. Dal II secolo compaiono nomi di tribù prussiane: Tolomeo rammenta i Soudinoi e i Galindai; il goto Giordane del VI secolo localizza gli Aestii a oriente della foce della Vistola comprendendoli fra i Goti. Taluni mettono in relazione la cultura dei Pomerani con quella lusaziana, a sua volta imparentata con quella dei campi di urne (XIII-VIII secolo a.C.), ben documentata in Brandenburgo e in Sassonia.Antenati delle nazioni baltiche sono considerati i popoli della Pamarian corded ware. Per Zinkevicius gli antichi dialetti baltici conservano molti arcaismi indoeuropei.In generale, i culti religiosi dei baltici ebbero una grande persistenza nel tempo, forse perché le popolazioni baltiche non erano state molto toccate dalle migrazioni dei popoli. Questo relativo isolamento è probabilmente dovuto alla geografia della regione, che per abbondanza di laghi, acquitrini e corsi d'acqua era difficilmente percorribile.Nella vita di Carlo Magno scritta da Eginardo, si trova al capitolo XV che l'imperatore sottomise «Welatabi, Sorabi, Obodriti, Boemani». Avvenne poi la sconfitta e morte di Miliduoc, re dei Sorabi, ad opera del figlio di Carlo. Nell'809 avvenne forse l'uccisione di Thrasco, capo degli Obodriti, per mano di sicari di Godofrid, re di Danimarca. Negli Annali Carolingi del 824 si legge: «Abodriti qui vulgo Praedenecenti vocatur et contermini Bulgaris Daciam Danubio adiacentem incolunt»; Helmoldolf Bosau situa lo stanziamento degli Obodriti alla metà del X secolo. Mistui II nacque nel 899 e Mieceslas II nel 919.Nell'ottobre 955 Ottone sconfisse gli Obodriti al fiume Recknitz e impiccò i loro capi, tra cui il re Bulksu. Un re obodrita, Ratibor, consentì la religione cristiana (1031-1043). Castelli obodriti erano presso la città di Mecklenburg.Fu Enrico il Leone a sottometterli nel 1160, contro l'ultimo loro capo Niklot; il figlio di quest'ultimo, Przybyslaw, fu vassallo di Enrico. Tribù obodrita era quella dei wagriani. Dopo la conversione, gli Obodriti furono inseriti nella diocesi di Schwerin.Il Geografo Bavaro (Descriptio pagorum Slavonum) cita gli Osterabtrezi (il cui nome ricorda i Nordabtrezi della marca dei Billung; vedi Obodriti). Non sappiamo molto di loro, e così sia detto per i Milzeni, che peraltro sono menzionati da Wenceslai Hagek (Annales Bohemorum, Kirchner, 1765).Intorno all'850 sono citati nel Geografo Bavarese i Brus. L'arabo Ibrahim ibn Ya'qub nel 965 parla di Brus o Burus e li descrive impegnati contro i Vichinghi (Rus'). «Homines humanissimi» li definisce l'arcivescovo Adamo di Brema nel 1075. Nel 1326 Dusburg, annalista dei cavalieri teutonici, enumera dieci tribù prussiane: Sudowiti (detti anche Jatvingi), Galinditi, Pomesani, Pogesani, Varmienses, Nattangi, Sambiti, Nadrowiti, Barthi, Scalowiti.Nell'odierna Polonia centromeridionale erano stanziati i Lugii (Ligii, Lygii, Lugiones) che in epoca precristiana troviamo abitare i Sudeti. I Galinditi (Galindai) si trovavano in Masuria; i Sambiti nella penisola a sud-est del mar Baltico. La zona di Elbing era abitata dai Pomesani; i Warmi o Varmienses nella zona a Nord dei laghi Masuri. La Samogizia costituiva la parte occidentale della bassa Lituania; la conversione dei Samogizi fu tardiva, a far data dal 1413. Notker nella sua trasposizione germanica di Marziano Capella dice che i Wilti (o Heveldi; Rer. Fris.Hist. 1 iv p. 67-) praticavano il cannibalismo parentale rituale.Andrea II volle l'appoggio dell'Ordine teutonico contro i Polovtsi, o Cumani, nomadi che parlavano una lingua turca residenti inizialmente nel basso Danubio. Ne seguì il trattato di Kruschwitz (o Kruszwica) fra l'Ordine e il duca di Masovia Corrado I dei Piasti stanziati nella Polonia centro-occidentale nel 1230; l'Ordine ottenne la Curlandia, ma alcuni storici ritengono il trattato apocrifo.I Pogesani catturarono (Cod. Diplom. Pruss. I, 32) uno dei primi predicatori cristiani, un certo Cristiano nato a Freienwalde in Pomerania, che era stato raccomandato al primate di Polonia da papa Innocenzo III con una bolla dell'11 settembre 1211 (Baluz. Epist. Innoc. III, Tom. II lib. XIII, p. 128); l'azione di Cristiano determinò la presa sotto protezione dei Pogesani da parte di papa Gregorio IX con la Bolla d'oro di Rieti del 3 agosto 1234, in conseguenza o in contemporaneità con la vittoria dei cavalieri teutonici sul fiume Sirguna. Cristiano fondò l'ordine dei cavalieri di Dobrin, con privilegi accordati da papa Gregorio IX nell'ottobre 1228. I Cistercensi, oltre Dargun (1172), ebbero Kolbatz (1173), Oliwa presso Danzica, Marienwalde, Himmelstadt.Il 9 aprile 1241 Italiani e Tedeschi dell'Ordine teutonico furono vinti a Liegnitz (Legnica) in Slesia dai Tartari.Una diocesi nel territorio dei Sambiti fu fondata presto (1255), e nel settembre 1305 viene rammentato un Sifrido vescovo sambiensis.I Barthi sono stati studiati da Andrzej Sakson, sociologo polacco dell'Istituto Zachodni a Poznan. Più a sud (Slesia, alto Oder) erano stanziati i Lygii.La prima descrizione dei Lituani che erano Balti orientali (i Pruzzi erano occidentali) risale all'XI secolo ma è solo all'inizio dell'evangelizzazione e della conseguente costruzione di chiese che si cominciano ad avere informazioni e documenti scritti sulle popolazioni locali.La lingua antico-prussiana è correlabile più col sudovo e col galindo, meno con il lituano e il lettone. Un principe-vescovo della Warmia del XVI secolo, Marcin Kromer, sostiene che l'antico prussiano era totalmente diverso dai dialetti slavi.[senza fonte]I Prussiani si avvicinarono alla scrittura solo molto tardi; i primi documenti nella loro lingua risalgono infatti al XIV secolo: le principali fonti sono rappresentate dal Vocabolario di Elbing (XV secolo) con ottocento parole circa, e dal Preußische Chronik di Grunau del 1526 con un centinaio di termini.[2][3]La lingua cessò di essere parlata forse nel 1600 o poco dopo. All'inizio del XVIII secolo troviamo ancora chi parla prussiano, ma circa il 50% dei prussofoni fu ucciso dalla peste del 1711 (Per la lingua prussiana antica vedi: Trautmann[4] e Schmalstieg[5]; per gli apporti slavi al prussiano antico, Levin[6].)Già nel XII secolo i Pomerani potevano essere capiti da Tedeschi o Polacchi solo con il ricorso di un interprete. Idronimi e toponimi prussiani sono molto numerosi nell'area fra i fiumi Nemunas e Vistola[7]; si pensa anche che l'areale baltico fosse esteso nell'alto Dnepr. Gli influssi culturali degli Ugro-finnici devono essere stati molto consistenti; secondo alcuni autori (R. Laitinen et al., 2001; Villems 2001) i popoli ugrofinnici sono in relazione stretta con i baltici.Ricerche su Leutizi, Sorbi e Abodriti confermano che erano suddivisi in tribù (civitates; circa 50 per i Sorbi). I Redari erano una tribù dei Leutizi, sottomessi già nel 936. Nel IX-X secolo, gli Abodriti realizzarono una federazione con Varnabi e Polabi. In quel periodo Hevelli, Smeldingi e Linoni si servivano di una lingua con forti influssi germanici. Assai note sono le credenze religiose di quei popoli, specie dei Leutizi che avevano un pantheon indogermanico.[8] Le terre a est dell'Elba nell'alto Medioevo erano popolate da tribù slave. Sembra che la loro area giungesse fino al Saale.Adamo da Brema e Tietmaro di Merseburgo hanno evidenziato che nel XI secolo le istituzioni politiche slave erano sostanzialmente uniformi; così Cosma di Praga[9]. Importante fu l'azione di Enrico I l'Uccellatore, che contro le popolazioni slave eresse fortificazioni in forma di vallo e condusse nel 928-29 una spedizione contro gli Hevelli, ottenendo la sottomissione di Sorbi, Obodriti e Leutizi. Nel giugno 983 i Leutizi, spalleggiati dagli Obodriti del principe Mistiwoi, si impadronirono del Brandeburgo e di parte della Sassonia; la rivolta slava ebbe carattere di restaurazione del paganesimo. I Leutizi si impadronirono del castello di Wirbina nel 1034. I Turingi si convertirono per opera di missionari e militari sassoni e sono da considerarsi assimilati alla fine del IX secolo.Il vantaggio dei vescovi del Brandeburgo fu rappresentato dal loro percepire regolari decime. Il "manso" (Hufe) corrisponde a 15-60 Morgen (da 3,5 a 14 ettari a seconda delle zone di coltura); il manso slavo-sassone arriva a 9,95 ettari, quello sassone a 19,92. Il ceto signorile degli Junker trae la sua lontana origine da funzionari (ministeriales del tempo di Alberto l'Orso in Brandeburgo) sotto la tutela dei grandi signori come i margravi. La colonizzazione tedesca sulle rive dell'Elba consistette nella creazione di un vallo di castelli fortificati (Burgwarden) sotto la protezione del margravio.Secondo Flori[10] la fine del II secolo in Germania segnò la fusione fra antica nobiltà libera e ministeriales, non liberi. Pare che il feudalesimo si sia diffuso in Germania in ritardo rispetto alla Francia. Sempre secondo Flori, la militia tedesca è formata dai servitori armati dei principi e comandata dai ministeriales, pure essi di origine servile. Anche per Barthelemy miles è semplicemente colui che in epoche antecedenti veniva chiamato vasso. Nel 1235 i templari-presi a modello dai cavalieri teutonici per la regola-adottarono le costituzioni di Melfi di Federico II di Svevia (solo i figli dei cavalieri possono raggiungere lo status di cavaliere) e non vi è motivo di pensare che i cavalieri teutonici si conformassero diversamente. Secondo Arnold[11] i ministeriales dell'inizio dell'XI secolo fanno parte della classe servile. Simile appare l'interpretazione di Borst[12], e quella di Bose[13].In epoca molto più tarda sono rammentati i Casciubi (Slavi della Pomerania orientale e Prussia occidentale, specie nella zona di Karthaus e di Putzing) e i Masuri, che risiedevano nei pressi dei laghi omonimi e che parlavano un patois tedesco-polacco. Il più antico documento casciubo risale al 1586; esiste anche un catechismo luterano redatto in casciubo del 1643.Poi c'erano i Lituani; Gailagat li rappresentava al Reichstag alla fine del XIX secolo.Nella seconda metà del XVII secolo la politica egemonica di Luigi XIV favorì la ripresa del mondo germanico dalle distruzioni della Guerra dei Trent'Anni. Di fronte alla minaccia francese, infatti, i principi tedeschi seppero costituire un fronte unico della nazione germanica. Da questo emersero l'Austria e la Prussia. Dopo la Pace di Vestfalia (1648) l'Austria, soprattutto grazie all'opera dell'imperatore Leopoldo I (1658-1705), persegui una politica di parsimonia e, nei limiti del possibile, di pace.L'inizio della fortuna dello stato prussiano fu merito di Federico Guglielmo (1640-1688), detto il Grande Elettore. Il casato degli Hohenzollern cui egli apparteneva, dopo aver ottenuta la Marca di Brandeburgo all'inizio del XV secolo, si era successivamente insediato nel Ducato di Kleve (sul Reno) e nel Ducato di Prussia. Per l'estinzione dei rami cadetti di Kleve e di Prussia, all'inizio del Seicento i tre possessi erano passati tutti nelle mani dei principi del ramo primogenito del casato, che mirarono a renderne omogenee le strutture economico-politiche, con la speranza di poterli unire in un unico blocco territoriale, ma gli Hohenzollern non esercitavano una completa sovranità, infatti detenevano la Prussia come dipendenza del Regno di Polonia, e gli altri due distretti come dipendenze del Sacro Romano Impero.Nel 1657 il Grande Elettore, col trattato di Wehlau, si assicurò la sovranità sui territori già appartenuti all'ordine teutonico. Il nipote del Grande Elettore, Federico Guglielmo I, acquistò Stettino dagli svedesi. La Dieta prussiana del 1661-3 siglò il predominio del ceto aristocratico a causa dell'instaurarsi di un esercito permanente, l'ossatura del quale poteva essere assicurata solo da una classe di ufficiali devota alla corona. Ciò nonostante, Federico Guglielmo riuscì a far assumere ai suoi domini una certa importanza europea: provvide a bonificarli, contendendoli ai boschi e alle paludi; attirò sul suo territorio gli ugonotti francesi (costretti ad emigrare dalla politica persecutoria di Luigi XIV), garantendo loro la più ampia libertà religiosa pur di potersi avvantaggiare delle loro preziose capacità di lavoro; sopperì alla discontinuità territoriale uniformando il più possibile le strutture politiche e amministrative di Kleve, del Brandeburgo e della Prussia.Nella politica estera, egli riuscì a sganciare il Ducato di Prussia dalla Polonia, e nella Guerra d'Olanda (1672-1678) aumentò il proprio prestigio sconfiggendo gli Svedesi, alleati di Luigi XIV e ritenuti imbattibili. Gli Hohenzollern ottennero in seguito il titolo di re di Prussia e diventarono uno dei principali punti di riferimento del mondo germanico. Viene ricordato come fondamentale per la genesi dello Stato prussiano l'editto di Potsdam dell'8-11-1685 (concessione dell'asilo agli ugonotti).Il numero dei berlinesi salì da 6000 nel 1640 a 30000 dopo la promulgazione dell'editto.Il tono dominante è quello dell'"epoca d'oro", caratterizzato dall'architettura neoclassica. Johann Arnold Nering costruì il Castello di Charlottenburg; la Camera d'Ambra (Bernsteinzimmer) era considerata meravigliosa.

Andreas Schlüter trasformò il burg di Berlino in un imponente castello.

Georg Wenzeslaus von Knobelsdorff curò i 270 ettari del Parco di Sanssouci.

Carl Gotthard Langhans, oltre alla celebre Porta di Brandeburgo, si occupò delle sale interne del Palazzo di Marmo a Potsdam.

Peter Joseph Lenné era soprattutto un architetto di giardini. A lui si deve la tenuta di Glienicke (1824) a sud di Berlino.

Karl Friedrich Schinkel, che per alcuni è il più grande architetto e urbanista prussiano, rimane eccentrico rispetto alla corrente del neoclassicismo: forse gli è più congeniale il neogotico (Friedrichswerdersche Kirche). La famosa Nikolaikirche di Potsdam è opera sua, così come il neoclassico della Konzerthaus di Berlino.Scultori celebri furono Johann P.Benckert, Johann M.G. Heymüller, i fratelli Räntz e Bernhard Rode. In epoca guglielmina godè di una notevole fama Menzel.Importante ruolo fu rivestito dall'Accademia prussiana delle scienze, che annoverò membri come Lessing, Frobenius, Planck, Einstein, Kant, Eulero. Se ne interessarono anche Leibnitz e Dilthey. Karl Ludwig von Reichenbach (1788 - 1869) ne fece parte e scoprì il creosoto, il fenolo, la paraffina e il primo colorante di sintesi. Dal 1845 Justus von Liebig, docente a Giessen, studiò e pure commercializzò fertilizzanti come il perfosfato (prodotto dalla BAG da lui fondata a Monaco di Baviera nel 1852). Ma importante fu anche Moleschott, che svolse attività ad Heidelberg e in Italia. In campo medico è notevole il nome di Rudolph Virchow, un grande igienista. Prestigiosa fu la scuola storica, della quale una tendenza identificò la Prussia come motore dell'unificazione tedesca (scuola borussica): ne fecero parte a vario titolo Theodor Mommsen, Johann Gustav Droysen, Heinrich von Treitschke e gustav .                                                                                                                               Nomi                                Regno          note                                                                                              Federico I                    1701–1713     Già Duca di Prussia ed Elettore di Brandeburgo, nel 1701 ottiene il titolo di "Re in Prussia".                                                                                                                           Federico Guglielmo I     1713–1740     Figlio del precedente.Federico II     1740–1786     Figlio del precedente. Dal 1772 ottiene il titolo di "Re di Prussia".                                                                   Federico Guglielmo II    1786–1797     Figlio del principe Augusto Guglielmo di Prussia, fratello di Federico II.                                                                                                                                                          Federico Guglielmo III   1797–1840     Figlio del precedente.                                                                 Federico Guglielmo        1840-1861     figlio del precedente                                                                         Guglielmo I                     1861–1888    Fratello del precedente. Dal 1871 ottenne anche il titolo di Imperatore di Germania. La Prussia divenne uno stato costituente dell'Impero.                                   Federico III                   1888–1888     Figlio del precedente.                                                                     Guglielmo II                   1888–1918     Figlio del precedente. Venne costretto ad abdicare il 9 novembre 1918.                                                                                                                                                                       Tutti questi sono gli imperatori prussiani.Il barone rosso fu Manfred von Richthofen  80 vittorie  fu un aviatore come  Ernst Udet 62 vittorie nela prima guerra mondiale.Nella seconda il migliore fu Erich Alfred Hartmann con 352 vittorie.Uno dei generali più bravi fu Carl Philipp Gottlieb von Clausewitz che ha scritto     "Della guerra"libro altamente noto e Alfred von  Schlieffen pure lui generale prussiano.